CORSI TEORICI
La A.S.D. Pesca Ladispoli sostiene con fermezza l’importanza della c.d. “scuola di pesca”, focalizzandosi, per lo più, sulle tecniche della traina con artificiali e traina con esca viva. Attraverso momenti di studio teorici e pratici, l’obbiettivo è trasmettere quella conoscenza, frutto di anni passati in mare e di sperimentazioni, necessaria per poter affrontare una battuta di pesca in modo consapevole e responsabile.
I corsi teorici sono suddivisi in tre moduli sulla base delle conoscenze di base necessarie per poter affrontare ogni modulo. Ogni modulo prevede un’uscita in mare nella quale si metteranno in pratica le nozioni relative al modulo specifico.
I modulo:
Il primo modulo è rivolto ai cc.dd. “neofiti”.
Si inizia con la spiegazione circa l’attrezzatura da utilizzare e degli strumenti necessari per affrontare una battuta di pesca.
Rientrano in questo modulo le nozioni circa l’imbobinamento dei mulinelli (modalità e materiali), le principali tecniche di giunzione dei fili, la taratura della frizione, la tipologia di canna, la costruzione dei terminali (sia per la traina con il vivo che con gli artificiali), le tecniche di affondamento e i principali nodi da utilizzare, la velocità di traina a seconda della tipologia di esca (artificiale e non) e di corrente.
Le uscite in mare (2 o 3) saranno rivolte alla ricerca dei piccoli predatori sia a galla che a fondo/mezz’acqua utilizzando, in tale ultimo caso, le tecniche di affondamento principali (dacron piombato e affondatori idrodinamici).
II modulo: Traina con il vivo
Il secondo modulo è rivolto a chi ha già acquisito le nozioni base riportate nel modulo iniziale. Si è, quindi, in grado di preparasi l’attrezzatura autonomamente, eseguire le principali giunzioni e i principali nodi e si è in grado di gestire in autonomia la propria imbarcazione con una canna in pesca.
Il secondo modulo ha l’obbiettivo di focalizzarsi su aspetti “particolari” della pesca a traina e sull’uso di determinati accorgimenti sia in fase di preparazione del sistema pescante, sia in fase di pesca vera e propria.
In particolare, verranno approfonditi gli aspetti relativi ai diametri dei fili e alla loro resistenza, alla comparazione sulla capacità di tenuta dei vari nodi, alle tipologie di ami da utilizzare a seconda dei pesci esca impiegati e dei predatori cui si vuole ambire.
Verranno, inoltre, illustrate le principali tecniche di innesco (monoamo e a due ami).
Un discreto spazio, in questo secondo modulo, troverà lo studio delle carte nautiche per la scelta degli spot sui quali calare le nostre esche (artificiali o meno) e della stagionalità – o quasi – delle prede da insidiare.
Le uscite in mare (3) avranno come scopo quello di:
- imparare a procurarsi rapidamente l’esca viva: si impiegheranno, pertanto, sia tecniche di traina (come il primo modulo), sia tecniche verticali (sabiki);
- gestire l’imbarcazione con due canne in pesca contemporaneamente.
Lo scopo è quello di “entrare in pesca” con le esche vive nel minor tempo possibile, così da sfruttare i momenti migliori della giornata e poter presentare le nostre esche a quote di profondità diverse (uso di due canne).
II modulo: traina con artificiali
Stesso dicasi per il secondo modulo di traina con artificiali. L’unica differenza risiede nell’illustrazione dei diversi tipi di esche artificiali (dimensioni, affondamento, etc…) a seconda del periodo e delle prede cui ambiamo.
Si impareranno a costruire terminali anche a due artificiali (c.d. tandem) e si pescherà con due canne in contemporanea.
III modulo: traina con il vivo e traina con artificiali
Il terzo – e ultimo – modulo è rivolto a chi possiede già un bel “bagaglio di ore in mare”.
Sarà per lo più un approfondimento volto a illustrare:
- i migliori inneschi possibili quali le varianti degli inneschi catalina e gli inneschi cc.dd. “in tandem”;
- l’uso del dacron piombato come sistema pescante rivolto ai grandi predatori;
- l’uso in contemporanea di tre canne: come gestire le fasi di “calata” e di recupero e come gestire le manovre durante la traina (virate e cambi di direzione);
- particolari accorgimenti per “stuzzicare” l’istinto predatorio dei nostri pesci (non linearità della direzione di traina, animazione delle esche, etc..).
Verranno studiati, con l’ausilio delle carte nautiche, anche spot nei dintorni di Santa Marinella e Civitavecchia.